Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 07 febbraio 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

L’affermazione vissuta di valori essenziali per la persona rende più forti. La maggiore attività nella corteccia prefrontale ventromediale consente alle persone in uno stato mentale di auto-affermazione psicofisica di reagire positivamente a minacce per la salute e per la vita, costituite da informazioni che demoralizzano e gettano nell’angoscia la maggior parte delle altre persone. Lo ha provato uno studio condotto da Victor J. Strecher, Emily B. Falk e colleghi dell’Università della Pennsylvania, dell’Università del Michigan e della UCLA, che sarà pubblicato su PNAS USA.

L’atteggiamento attivo, la saggia amministrazione degli investimenti affettivi e il coltivare in una pratica quotidiana valori essenziali per la vita psichica e fisica - alla base della concezione del nostro seminario permanente intitolato “Arte del Vivere” - ricevono un ulteriore sostegno dai risultati di questo studio.

 

I geni umani per il metabolismo digestivo dell’alcool, che ne riduce l’arrivo al cervello, hanno un storia antichissima. Robert Martone di Memphis (Tennessee), noto per i suoi studi sui biomarkers neuro-oncologici, con vari colleghi ha approfondito gli studi genetici sugli enzimi che, metabolizzando nel tratto digerente l’alcool, ne riducono la quota che, passando nel sangue, raggiunge il cervello. L’enzima ADH4, che abbonda nell’intestino, ha un ruolo cruciale nella riduzione della frazione di alcool che entra nel torrente circolatorio: la forma di ADH4 presente nella nostra specie, in gorilla e scimpanzé, è 40 volte più efficiente delle forme presenti nelle specie meno evolute. La variante epatica ADH1B, estremamente efficiente, sembra sia emersa nella popolazione asiatica all’epoca dell’avvento della coltivazione del riso, come adattamento all’assunzione alimentare di prodotti della fermentazione alcoolica del cereale.

                                                                                                            

Le persone di gruppo sanguigno AB hanno un maggiore rischio di declino cognitivo legato all’età. Uno studio dell’Università del Vermont pubblicato su Neurology, che si è basato sull’indagine epidemiologica nazionale statunitense di vasta scala battezzata “REGARDS” e condotta su 30239 persone oltre i 45 anni di età seguite dal 2007, ha rilevato una probabilità di declino cognitivo maggiore di circa l’82% nelle persone di gruppo AB, rispetto a quelle di gruppo A, B o 0. Lo studio originario era finalizzato a stabilire le cause della proporzione straordinariamente elevata di casi di ictus nella parte sudorientale degli USA. L’indagine sul declino cognitivo aveva confrontato un gruppo di 495 partecipanti con basse prestazioni ad uno di 587 con buone prestazioni. Il risultato di questo studio non deve però allarmare: innanzitutto, il gruppo AB è presente in meno del 10% della popolazione generale. Poi, l’associazione è solo epidemiologico-statistica e nulla fa ritenere che, anche con questa rara caratterizzazione antigenica del sangue, non si possa efficacemente combattere l’involuzione intellettiva con le comuni misure profilattiche basate su dieta ed esercizio fisico.

 

In occasione della giornata per la vita, in un incontro della nostra società scientifica, si è ricordata la ricerca che per la prima volta ha rilevato e documentato che cellule del feto entrano nel cervello della madre e, nel corso della discussione, sono stati approfonditi argomenti relativi alla specie-specificità biologica dell’embrione e all’unicità di ciascun essere, legata al modo in cui si sviluppa il cervello. Si è anche rilevato che la teoria di Edelman aiuta a comprendere i processi che consentono ai cervelli di due individui clonati di essere diversi fra loro, come quelli di due gemelli monozigoti. Nel corso della discussione si è rivisto il video diffuso dalla UCCR che mostra le due gemelle canadesi unite per la testa, Tatiana e Krista Hogan, in una quotidianità unica per difficoltà, ma che non impedisce loro di giocare e divertirsi, fornendo un esempio meraviglioso di “forza della vita”. Le gemelline sono considerate un “caso esemplare” anche da associazioni di non credenti, quali Secular pro-life, che non attribuiscono alla vita un senso sacrale e trascendente legato all’immortalità dell’anima.

 

Notule

BM&L-07 febbraio 2015

www.brainmindlife.org